L’empatia emotiva è una delle competenze chiave dell’intelligenza emotiva, fondamentale per connettersi autenticamente con gli altri e per migliorare la qualità delle nostre relazioni personali e professionali.
Cos’è l’Empatia Emotiva?
Avere empatia emotiva significa sentire ciò che un’altra persona prova, risuonando emotivamente con il suo stato d’animo. Non si tratta solo di capire razionalmente le emozioni altrui (empatia cognitiva), ma di percepirle in prima persona come se fossero le proprie.
È un processo di risonanza emotiva che ci porta a provare un’emozione simile a quella che sta vivendo un’altra persona – ad esempio, quando vediamo un amico triste, proviamo anche noi un senso di tristezza.
Il Meccanismo Neurologico dell’Empatia Emotiva
Come spiega Daniel Goleman nel suo libro Optimal, l’empatia emotiva dipende da un “collegamento da cervello a cervello”, dove il circuito emozionale di una persona è in risonanza con quello di un’altra.
Ciò la rende veloce e potente: avvertiamo all’istante la gioia o la tristezza della persona con cui ci troviamo.
L’empatia emotiva ci fa sentire le emozioni degli altri attraverso una serie di canali non verbali come le espressioni del viso, il tono della voce e i gesti. Queste sfumature emotive riescono a dare alle parole di una persona un particolare significato che la nostra empatia emotiva è in grado di cogliere.
Sapere come si sente l’altra persona ci consente di scegliere in modo più mirato le nostre parole e azioni ma ci sono anche dei rischi. Il rischio più elevato riguarda le emozioni “negative” come la rabbia e il panico. Se diventano eccessive, infatti, e se non siamo in grado di gestire la nostra empatia emotiva possono causarci quello che viene definito disagio empatico.
Il Disagio Empatico: Quando l’Empatia Diventa Controproducente
Un aspetto cruciale da comprendere è che l’empatia emotiva può trasformarsi in quello che viene chiamato disagio empatico o “sofferenza personale”. Questo fenomeno si verifica quando l’empatia emotiva diventa eccessiva e si trasforma in una risposta emotiva spiacevole e auto-orientata alla sofferenza di un’altra persona.
La differenza chiave tra empatia emotiva e sofferenza personale sta nell’orientamento della risposta emotiva:
- Empatia emotiva sana: la risposta è orientata all’altro. Ci si concentra sulla sofferenza dell’altra persona e si prova un’emozione simile per comprendere meglio il suo stato d’animo. Questo può portare a comportamenti positivi, come il desiderio di aiutare.
- Disagio empatico: la risposta è orientata a sé stessi. L’intensa attivazione emotiva porta a un senso di apprensione, ansia e stress personale. Invece di focalizzarsi sull’aiuto, la persona può sentirsi sopraffatta e può arrivare a prendere le distanze per proteggere se stessa.
In pratica, se l’empatia emotiva è il motore della comprensione e della connessione, il disagio empatico ne è un “eccesso” che blocca la possibilità di agire in modo costruttivo. Può portare a fenomeni come il burnout, che a causa della continua esposizione alla sofferenza altrui, esauriscono le proprie risorse emotive.
Come Sviluppare l’Empatia Emotiva (Evitando il Disagio Empatico)
Sviluppare questa abilità richiede pratica e consapevolezza, ma soprattutto la capacità di mantenere un equilibrio emotivo sano. Può essere utile, per esempio:
- Allenare l’ascolto attivo
- Essere presenti
- Saper riconoscere e regolare le proprie emozioni
- Espandere la propria prospettiva mettendosi nei panni altrui ma mantenendo anche la consapevolezza che si sta osservando qualcosa dall’esterno
- Sviluppare la compassione come antidoto al disagio empatico: la compassione include il desiderio di alleviare la sofferenza dell’altro senza rimanerne sopraffatti
Perché l’Empatia Emotiva è Utile?
Nonostante i problemi che può determinare se non gestita correttamente, l’empatia emotiva è una delle 3 forme di empatia che è sempre utile allenare perché porta con sé diversi benefici.
Benefici per Te
- Rafforza i legami: aiuta a costruire relazioni autentiche e di fiducia.
- Facilita la collaborazione: in team, promuove coesione e rispetto reciproco.
- Migliora il benessere: sentirsi compresi riduce lo stress e il senso di isolamento.
Benefici per Gli Altri
- Rende più efficace il supporto: permette di rispondere con sensibilità ai bisogni reali delle altre persone
- Aumenta la motivazione: far sentire l’altro “visto” e ascoltato è un potente incentivo per la crescita personale o professionale.
Il Ruolo dell’Empatia Emotiva nell’Eccellenza Personale e Professionale
Nel libro Optimal, Goleman spiega che l’empatia emotiva è uno dei fattori chiave per l’eccellenza sul lavoro e nella vita.
Non solo migliora il clima emotivo all’interno dei gruppi, ma aiuta a prevenire il burnout e a raggiungere performance sostenibili nel lungo periodo; a patto che venga gestita correttamente per evitare il disagio empatico.
Degli esempi pratici:
– Empatia emotiva sana: provare felicità insieme a un collega che riceve una promozione, sentendosi motivati a congratularsi e celebrare insieme.
– Empatia emotiva bilanciata: commuoversi ascoltando il racconto di una difficoltà vissuta da un amico, mantenendo però la chiarezza mentale per offrire supporto costruttivo.
– Gestione del disagio empatico: sentire la tensione di gruppo in una riunione e, invece di esserne sopraffatti, contribuire a stemperarla con empatia e proposte concrete.
Quando Prestare Attenzione?
È importante riconoscere i segnali del disagio empatico. Tra i principali, per esempio, possono esserci:
- Sentirsi emotivamente esausti dopo interazioni con persone in difficoltà
- La scelta di evitare situazioni o persone che soffrono per proteggere se stessi
- Il focalizzarsi più sul proprio malessere che sui bisogni dell’altro
- Sviluppare cinismo o distacco come meccanismo di difesa
In questi casi, è fondamentale prendersi del tempo per ricaricare le proprie energie emotive e sviluppare strategie di autoregolazione.