Leggendo Optimal di Daniel Goleman ho trovato un concetto particolarmente illuminante e utile legato al mondo del lavoro. Consiste nella differenza tra le competenze di soglia e quelle distintive. Mi ha portata a riflettere su cosa davvero faccia la differenza oggi in alcuni momenti lavorativi come la richiesta di una promozione professionale, di un aumento di livello e del miglioramento del trattamento economico.
Sappiamo tutti che le competenze sono il fulcro della professionalità. Non tutte hanno lo stesso peso e comprendere a fondo la differenza tra le competenze di soglia e quelle distintive è importante sia per le aziende, sia per i professionisti.
Permette, infatti, di indirizzare gli sforzi e gli investimenti nella formazione verso capacità che possono generano un reale valore aggiunto.
Cosa Sono le Competenze di Soglia?
Le competenze di soglia, o threshold competencies, rappresentano le capacità basilari e indispensabili per svolgere una specifica mansione o professione. Sono, in pratica, i requisiti minimi senza i quali un individuo non può nemmeno accedere o mantenere un determinato ruolo.
Esempi concreti includono:
- la capacità di utilizzare un software specifico richiesto per la posizione;
- la conoscenza delle procedure di sicurezza aziendali fondamentali;
- la padronanza di una lingua straniera in contesti internazionali.
Possedere le competenze di soglia è la “porta d’ingresso” per il mondo del lavoro; senza di esse, non si è considerati idonei.
In altre parole, le competenze di soglia sono quelle che tendono a essere valutate in fase di selezione del personale ed è per questo motivo che è importantissimo assicurarsi di averle inserite nel CV. In fase di colloquio, sono generalmente quelle competenze che vengono valutate nei “colloqui tecnici”.
Maggiori competenze di soglia, o hard skill, si possiedono per ricoprire quella posizione lavorativa più è semplice che il colloquio vada a buon fine. Tuttavia, averle non è sufficiente a distinguere un eccellente professionista da un collega nella media, poiché costituiscono la base comune a tutti.
Cosa Sono le Competenze Distintive?
Al contrario, le competenze distintive, o distinguishing competencies, sono quelle capacità, conoscenze o tratti che differenziano in modo significativo un professionista dagli altri nel medesimo settore o ruolo.
Sono autentiche leve di competitività, capaci di rendere un individuo eccezionalmente efficace o apprezzato all’interno di un contesto lavorativo, elevandolo al di sopra della media.
Alcuni esempi significativi:
- una spiccata capacità di leadership e l’abilità di influenzare positivamente il team;
- creatività applicata e un’avanzata attitudine al problem solving;
- profonda intelligenza emotiva e la capacità di gestire efficacemente i conflitti e le situazioni critiche;
- un’innata attitudine innovativa e una chiara visione strategica.
Le competenze distintive sono il terreno fertile su cui si costruisce una carriera di successo duratura o un brand personale riconoscibile e valorizzato.
Non è semplice rendersi conto di questo tipo di competenze nei 20 o 30 minuti di un colloquio di assunzione. Aiuta, per esempio, menzionare i ruoli professionali svolti in passato e usarli poi come leva per poterne parlare in modo un po’ più approfondito.
Per la mia esperienza, però, il grosso delle competenze distintive viene fuori semplicemente lavorando insieme: è nella vita lavorativa che ci si può rendere conto di quali sono le soft skill possedute dai nostri colleghi o membri del team.
Pensiamo, per esempio, a capacità come:
- saper ascoltare attivamente e comunicare efficacemente;
- empatia, profonda autoconsapevolezza e l’abilità di gestire lo stress;
- la capacità di lavorare in team multiculturali e multidisciplinari;
- flessibilità e adattamento proattivo ai cambiamenti.
Queste abilità trasversali sono intrinsecamente più difficili da automatizzare o sostituire soprattutto con l’avanzamento dell’intelligenza artificiale.
Fanno la vera differenza sia nelle prestazioni individuali che nei risultati aziendali complessivi.
Un professionista che eccelle nel lavorare in squadra, nel motivare i colleghi, nel gestire con equilibrio momenti di tensione e nel mantenere una visione d’insieme non può che avere un vantaggio competitivo significativo e duraturo rispetto agli altri.
Per questo è importante coltivarle e nutrirle ogni giorno: perché sono quelle che ci permettono di conservare il posto di lavoro nei momenti più difficili e di migliorare il trattamento economico in quelli normali.
Come Coltivare le Competenze Distintive?
Lo sviluppo di queste capacità richiede un impegno costante ma soprattutto, a mio avviso, avere una mentalità orientata alla crescita e al miglioramento personale. Perché sì, in linea di massima va bene essere come si è; ma se si vuole puntare in alto, se si vuole migliorare la propria vita non bisogna nemmeno adagiarsi o accontentarsi.
Come si possono, quindi, migliorare le proprie competenze distintive?
- formazione continua: partecipando a corsi o workshop specifici e chiedendo feedback costruttivi.
- coaching e mentoring: partecipando a percorsi personalizzati volti al miglioramento delle soft skill che si sente di non possedere;
- esperienze pratiche: mettersi alla prova in contesti reali e riflettere sulle dinamiche relazionali sul luogo di lavoro;
- autoanalisi e apertura: essere disposti a interrogarsi, a cambiare prospettiva e ad abbracciare nuove sfide.
In estrema sintesi, se le competenze di soglia ti permettono di accedere al mondo del lavoro, sono le competenze distintive, e in particolare quelle legate alle soft skill e all’intelligenza emotiva, che ti consentono di emergere, di prosperare e di avere successo in un mercato sempre più competitivo.
Riconoscerle, coltivarle e valorizzarle è la chiave per un futuro professionale solido, appagante e ricco di opportunità.
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